Un appartamento del '700, di circa 250 mq, a Venezia, in campo del Remer, sul Canal Grande, nel quale sono orgogliosa di aver dato il mio contributo, intervenendo a completare gli arredi.
Il proprietario committente, che lavora nel settore dell'arredamento ed è un collezionista raffinato di arte contemporanea, ha voluto una ristrutturazione che rispettasse la natura del luogo, evidenziasse le stratificazioni susseguitesi nel tempo e valorizzasse i materiali esistenti.
Da qui la scelta di restaurare le porte preservando i vari strati di colori, mantenere una parte della controsoffittatura a stucchi nel soggiorno evidenziando al contempo il solaio di travi sottostante, restaurare i bellissimi pavimenti in terrazzo veneziano, riportare alla luce le tavole in legno affiorate nella parete di uno dei corridoi.
Ne è derivato un appartamento dal grande fascino ed eleganza.
Quando sono intervenuta, l'appartamento era già stato parzialmente arredato ed il mio compito è stato quello di proporre i pezzi mancanti, un mix tra pezzi storici del design, mobili antichi e pezzi vintage.
Ho così scelto il tavolo Tulip Di Saarinen e le Eames chairs per il soggiorno, mentre in una delle camere ho inserito un antico cassettone cinese trovato da un antiquario al Mercante in Fiera di Parma ed un vecchio divano in pelle scovato da un rigattiere ad Anversa. Nel soggiorno, un vecchio tavolo da falegname è diventato una consolle perfetta, sopra la quale abbiamo disposto una serie di quadri facenti parte della collezione del committente. Ho nascosto la televisione in un armadio in ferro, che ho disegnato e fatto realizzare su misura. Per lo studio ho disegnato una scrivania in ottone brunito, richiamando lo stesso materiale anche nelle ultime mensole della libreria. In cucina, invece, si trattava di nascondere la caldaia e così ho ideato un mobile in ferro e legno, che richiama i materiali esistiti nella cucina: il ferro della mensola montata in corrispondenza del piano lavoro ed il legno del vecchio tavolo da pranzo. Mi è piaciuto subito l'appendiabiti a specchio degli anni '60, che ho trovato sempre al Mercante in Fiera e che si adatta perfettamente al piccolo guardaroba ricavato in corrispondenza della rampa delle scale. E poi, ancora tanti piccoli pezzi, come le applique anni '50 acquistate presso il negozio il Tarlo a Padova o gli appendiabiti Dots di Muuto sparsi nelle camere per creare dei punti di appoggio dove mancavano, le panchette con contenitore, sempre utili, e poi i tanti quadri, che abbiamo appeso, cercando di scegliere quelli più adatti per ogni stanza e valorizzandoli con le nuove tinte scelte per le pareti invece del più anonimo bianco.
Insomma, questi e altri piccoli accorgimenti per rendere più accogliente e funzionale questa casa bellissima. È stato un lavoro molto stimolante, per la presenza di un committente speciale per gusto e cultura e perché Venezia è sempre magica. Mi sono guadagnata anche un giro sul Canal Grande a bordo del barcone, con cui i trasportatori hanno portato i mobili! Molto meglio che in gondola...